domenica 19 luglio 2009

Un po' più in là sulla destra



Un nuovo personaggio davvero affascinante fa il suo ingresso nel terzo "episodio" della Vargas, il Tedesco Kehlweiler: zoppo, altissimo, dallo sguardo irresistibile e dalla parlantina tagliente, gira con un rospo nella tasca. Da quando non lavora più al ministero fa le indagini per conto suo, basandosi sul suo fiuto (infallibile), su delle sensazioni. A casa ha un immenso schedario (che mi ha un po' ricordato quello dell'amico e braccio destro di Karitos nei romanzi di Markaris) in cui cataloga tutto e tutti. E così, da una piccola "cosetta" trovata accanto a una panchina parigina, Kehlweiler (aiutato da due dei tre evangelisti) si ritrova in Bretagna, in un piccolo paesino apparentemente tranquillo, ma pieno di segreti ben nascosti.
Il finale del giallo mi ha un po' deluso, ma ugualmente Fred Vargas non rinuncia al colpo di scena inaspettato e spiazzante.
Come al solito il fascino del romanzo va al di là del giallo, per concentrarsi sui personaggi, sulle loro storie, sulla loro psicologia estremamente complessa e seducente. Assolutamente necessario (a mio parere) leggere i libri nell'ordine corretto, perché, sebbene le storie siano ugualmente comprensibili, i protagonisti rischiano di sfuggirci nella loro complessità.

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