giovedì 3 settembre 2009

L'uomo a rovescio



Tutti gli amanti di Camille attingono al mio fiume, e tutte le mie amanti prelevano dal suo. A monte c'è solo lei, e io. A valle, certe volte c'è un sacco di gente. In virtù di questo, l'acqua è più torbida in basso che in alto.

Un giallo delicato e intenso. Difficile definirlo giallo, perché è più che altro una storia d'amore, in cui il poliziesco odora di pretesto; i sentimenti dei personaggi sono appena sfiorati, quasi l'autrice non volesse sciuparli, eppure sono così forti da squarciare le parole.
Un romanzo che sembra una favola, con il suo stile stravagante e i suoi personaggi bizzarri. Piace o non piace (e a me piace parecchio).
È il secondo volume della serie del commissario Adamsberg, che entra a tutto titolo tra i miei personaggi letterari preferiti: sfuggente, sognatore, distratto, unicamente affidato all'istinto.
Questa volta il commissario si trova invischiato in una storia di lupi, che girano per la Francia sgozzando pecore (e uomini). E sulla sua strada ritrova la sua Camille, amore sfuggente come l'acqua, indipendente, unico.
Incantevole.

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