martedì 19 giugno 2012

La fine è il mio inizio


E una delle cose a cui tengo moltissimo è che tu capisca che quello che ho fatto io non è unico. Io non sono un'eccezione. Io questa vita me la sono inventata, e mica cento anni fa, ieri l'altro. Ognuno la può fare, ci vuole solo coraggio, determinazione, e un senso di sé che non sia quello piccino della carriera e dei soldi; che sia il senso che sei parte di questa cosa meravigliosa che è tutta qui attorno a noi. Vorrei che il mio messaggio fosse un inno alla diversità, alla possibilità di essere quello che vuoi. Allora, capito? È fattibile, fattibile per tutti. Fare una vita, una vita. Una vera vita, una vita in cui sei tu. Una vita in cui ti riconosci.

Un'autobiografia, un manuale di storia, una guida di viaggio, una guida spirituale.
Il "viaggio" della vita come l'ho sempre sognato.

2 commenti:

gu ha detto...

Cominciò, Folco, con questo senso di libertà infinita che auguro a ogni uomo o donna sulla terra. Salire in incognito, senza essere Tiziano Terzani, senza essere nessuno, con solo un sacchettino con dentro le quattro fregnacce di cui avevo bisogno, su un treno che andava verso il sud della Thailandia, di notte -druuu, druuu! Nessuno ti conosce, nessuno sa dove vai, nessuno ti aspetta a una stazione. Non una moglie che ti dice “Ma insomma, torna domani l'altro”. Libero, senza limiti! Lo so che questa non è la libertà, però ci si avvicina parecchio. Questo senso di essere in incognito, di non essere nessuno... Di non essere nes-su-no!

gu ha detto...

(Folco): In America, una volta sono andato a casa di un fisico che aveva vinto il Premio Nobel. Gli ho chiesto “Com'è che sei diventato tanto più bravo degli altri? Cos'hai fatto di
diverso all'università, hai studiato di più?” E lui ha detto “No. Mentre gli altri non
facevano che studiare, io ogni fine settimana andavo o a scalare una montagna o a esplorare i fondi del mare. È così che ho imparato le cose che mi hanno reso diverso”.
(...)
(Tiziano): Bellissimo. È proprio quello il punto. Anch'io questo l'ho sentito forte. Uno è
com'è non solo per come nasce, ma per la vita che fa. Pensate, quell'andare in bicicletta a
Qufu, la città di Confucio! Non era bello? S'imparava qualcosa.